Il Canto del Mare, III Edizione 2023.
Il Premio letterario “Il Canto del Mare” è un riconoscimento che viene conferito ad alcuni autori che si sono distinti in ambito letterario.
Premiamo l’autore, ciò che ha scritto, il suo essere avamposto culturale.
In fondo scrivere e affrontare tematiche legate al mondo attuale, alla nostra società attraverso riflessioni universali è un gesto di grande valore simbolico e culturale.
Complimenti dunque al nostro autore: Pasquale Fierro, è stato selezionato dalla redazione del Concorso e risulta tra i vincitori del premio per l’edizione 2023.
Conosciamo meglio l’autore, prima di tutto come sta?
Sono davvero felice e pieno di gioia per essere stato scelto per il prestigioso premio “ Il Canto del Mare”. È un riconoscimento importante che mi riempie di orgoglio e soddisfazione. È la conferma del mio impegno e della passione che metto in quello che faccio. Mi sento gratificato e onorato di essere stato selezionato tra tanti talenti. Questo premio rappresenta un traguardo significativo nella mia carriera artistica e sono grato per questa opportunità che mi è stata concessa. La mia gioia e felicità sono indescrivibili e non vedo l’ora di condividere questa emozione con tutti coloro che mi hanno sostenuto lungo il cammino.

Ci parli di lei, di come è approdato al mondo della scrittura.
Da giovane del Sud Italia che ha sempre sognato di scrivere e raccontare le proprie emozioni, i propri sogni e le speranze attraverso le pagine dei suoi manoscritti, posso dirvi che la mia passione per la scrittura è nata fin da quando ero bambino.

Fin da piccolo, ho sempre amato leggere libri e immergermi nelle storie che incontravo tra le pagine. Mi sentivo come un viaggiatore, un esploratore che poteva visitare mondi fantastici e vivere avventure indimenticabili senza dover mai lasciare la propria stanza. È stato proprio questo desiderio di creare mondi e personaggi che mi ha spinto a voler scrivere le mie storie.

La scrittura per me è un modo di esprimere le emozioni più profonde che altrimenti potrebbero rimanere nascoste. Scrivere mi dà la libertà di esplorare ogni angolo della mia mente e del mio cuore, di mettere in parole pensieri e sentimenti che altrimenti resterebbero intangibili. È un modo per comunicare con me stesso e con gli altri, per condividere ciò che mi tocca profondamente.

Parliamo ancora della sua scrittura. Quando scrive? D’istinto? Ci lavora? Razionalizza? Qual è l’orario migliore per scrivere?
Il mio approccio al mondo della scrittura è stato fatto di tanti alti e bassi. Ci sono stati momenti di grande ispirazione e momenti in cui mi sono sentito bloccato, in cui sembrava che le parole si fossero allontanate da me. Ma ho imparato ad accettare che fare esperienza di una crisi creativa fa parte del processo di crescita e che ogni ostacolo può essere superato.

Mi sono avvicinato al mondo della scrittura frequentando corsi e workshop, ma anche attraverso la lettura di autori che ammiro e che mi hanno ispirato profondamente. Ho cercato di imparare dai maestri, studiare le tecniche narrative e affinare il mio stile personale.

Certo, non è sempre stato facile. Essere un giovane scrittore nel sud Italia, dove la cultura e l’arte non sempre vengono valorizzate come si dovrebbe, può essere una sfida. Spesso ho sentito il bisogno di dover dimostrare che la scrittura è un’arte seria e importante, capace di emozionare e cambiare il mondo. Ma ho sempre creduto nel mio sogno e nella mia passione, nonostante le difficoltà.

Oggi, non posso dire che abbia raggiunto i miei obiettivi completamente, ma sono fiero di quanto ho realizzato finora. Ho pubblicato due opere e partecipato a concorsi letterari, ottenendo qualche riconoscimento che mi ha dato la forza per continuare a coltivare la mia passione.

Scrivere è diventato una parte vitale di me, una parte che mi permette di esprimermi e di connettermi con il mondo. È un viaggio senza fine, un’avventura che mi ha insegnato tanto sulle mie stesse emozioni e sui miei desideri più profondi.

C’è qualche film, libro, autore che l’ha influenzato?

Oriana Fallaci e Fyodor Dostoevsky sono sicuramente due autori che mi piacciono e che leggo.

Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice italiana, è conosciuta per il suo stile di scrittura diretto e appassionato. Non ha mai avuto paura di affrontare temi controversi e di criticare il potere. I suoi libri come “Lettera a un bambino mai nato” e “Un Uomo” sono famosi per la loro profonda introspezione e per la sua abilità nel far emergere le emozioni e le contraddizioni umane.

Dostoevskij, invece, è uno degli scrittori russi più celebri. I suoi romanzi come “Delitto e castigo” e “I fratelli Karamazov” sono considerati dei capolavori della letteratura russa e internazionale. Dostoevskij ha un talento unico nel descrivere la psicologia umana e nel sondare le profondità dell’animo umano, esplorando le questioni morali, spirituali ed esistenziali.

Sia Oriana Fallaci che Fyodor Dostoevsky sono riusciti ad ispirare i loro lettori attraverso le loro intense narrazioni e i loro personaggi complessi. Sono autori che hanno saputo affrontare temi universali e mettere in discussione le convenzioni sociali, lasciando un impatto duraturo sulla letteratura e sulla società.

Sta scrivendo? Ha progetti in cantiere?
Da poco ho ultimato la mia ultima opera “Pensieri e Parole” che affronta temi importanti e forti come l’Amore, la Spiritualità e la Vita.
Un opera di prosa e poesia intensa e che cattura parola dopo parola e rigo dopo rigo l’animo umano.

Ci vuole parlare del suo lavoro?
“SENZA fatica niente” è un’opera che affonda le radici nel cuore del Sud Italia, nel Mezzogiorno, la mia terra natia. Ambientata in una regione ricca di storia e cultura, questa opera affronta temi di grande rilevanza sociale come il lavoro, lo sfruttamento, il caporalato e la connessione tra mafie locali e istituzioni.

Il lavoro è un elemento centrale nella vita delle persone e rappresenta una fonte di sostentamento e realizzazione personale. Tuttavia, nel contesto del Sud Italia, il lavoro è spesso legato a situazioni di sfruttamento e precarietà. “SENZA fatica niente” si concentra su queste realtà, mettendo in luce le condizioni di vita degli individui costretti a lavorare duramente senza ottenere adeguato riconoscimento e dignità.

Lo sfruttamento è una piaga diffusa nelle regioni meridionali, dove molte persone sono costrette ad accettare lavori mal retribuiti e privi di tutele. L’opera mette in evidenza la vulnerabilità di queste persone e le sfide che devono affrontare per cercare di migliorare la propria situazione. I protagonisti si trovano ad affrontare un’aspra battaglia contro una macchina oppressiva che li sfrutta senza scrupoli.

Il caporalato è un fenomeno che sottopone i lavoratori a un controllo oppressivo da parte di intermediari abusivi. Questi sfruttano la loro posizione per sottopagare i lavoratori, costringendoli a operare in condizioni pericolose e insalubri. L’opera evidenzia l’intreccio tra caporalato, mafia e poteri locali, rivelando gli interessi e i meccanismi che sostengono questa pratica illegale e disumana.

Attraverso una narrazione coinvolgente e realistica, “SENZA FATICA NIENTE” mette in luce queste tematiche importanti. L’opera invita a una riflessione profonda sulla situazione socio-economica del sud Italia, e sulla necessità di affrontare questi problemi per creare una società più giusta ed equa.

Ultima domanda!
Deve partire per un’isola deserta. Può scegliere solo tre libri.
Che libri sceglierebbe da portare con sé?

Felici e Sfruttati di Raffaele Morelli, Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci, Crime and Punisment di Fyodor Dostoevskij

Di admin

Lascia un commento