Oggi incontriamo lo scrittore Antonino Crisafi che è stato selezionato per meriti letterari per il premio letterario “Il Canto del Mare”, Edizione 2024
Il premio “Il Canto del Mare” è un prestigioso riconoscimento letterario che celebra i talenti straordinari del panorama letterario contemporaneo. Nell’edizione 2024, uno scrittore di eccezionale talento è stato premiato per il suo contributo significativo alla letteratura. Queste domande esploreranno la vita, le opere e le prospettive future di questo autore premiato.
Domande:
D. Riguardo la sua vita personale e carriera, quali eventi o esperienze specifiche hanno maggiormente influenzato il suo percorso letterario?
R. Il percorso della mia vita personale e professionale si è sviluppato da una parte sulla direzione affettiva attraverso la sofferenza di un primo amore e quindi la felicità di una moglie stupenda e di una Famiglia unita e piena di affetti; dall’altra parte professionalmente intensa con un primo periodo da insegnante e quindi quasi trent’anni da ufficiale dei Carabinieri raggiungendo il grado di Colonnello e dopo il congedo anticipato dall’Arma vent’anni da dirigente legale d’azienda. La grande nostalgia della mia vita da Carabiniere ha ispirato la mia prima opera autobiografica intitolata “Il mal d’Arma”, parafrasando il mal d’Africa.
D. Qual è la sua opera più rappresentativa e perché ritiene che abbia avuto un impatto significativo sul pubblico e sulla critica?
R. Dopo la mia autobiografia, che ha avuto grande successo specie fra i Carabinieri, in servizio e in congedo, di tutta Italia mi sono dedicato alla scrittura con passione pubblicando opere di vario genere con una prima casa editrice di Verona. Son venuti quindi alla luce: “Il mal d’Alma” con le mie poesie nel cassetto, “Misteri e leggende di Sicilia” in cui rivisitando la storia della mia Sicilia (sono nato nel 1935 a Messina da dove sono partito nei primi anni sessanta facendovi poi ritorno solo da turista) ho espresso al meglio il patrimonio delle mie origini, “Giustizia imperfetta, probabile e ingiusta e quella giusta esiste?”, “Il Crocifisso di Papà”, “1915-2015 Due guerre mondiali e settant’anni di pace per l’Europa”. Quindi, con la meravigliosa Casa Editrice Kimerik, ho pubblicato: “I vecchi, una volta, avevano cinquant’anni” che ha avuto molto successo in quanto è stato definito un sequel del Gattopardo, ”Gocce d’amore”, “Com’era triste Trieste”, “Il mistero della donna chinata”, “La famiglia Masier”, una seconda edizione dei “Misteri e leggende di Sicilia”, “Sequestro malvagio”, “Poesie in ordine sparso” e “Sono morto. Il viaggio di Rosario nell’infinito mondo delle anime”.
D. Come descriverebbe l’evoluzione del suo stile di scrittura nel corso degli anni? Quali sono stati i principali cambiamenti o sviluppi?
R. Sicuramente c’è stata una evoluzione nel modo di scrivere e di descrivere gli ambienti e i personaggi, ma poco è cambiato nella scrittura molto semplice e soprattutto, come mi è stato ripetutamente detto, nel rendere piacevole la lettura.
D. Quali tematiche o questioni intende esplorare nei suoi prossimi progetti letterari? Ha già idee o bozze su cui sta lavorando?
R. Si. Ho appena iniziato un romanzo che è ispirato al futuro, che, intitolato “Correva l’anno 2100” e attraverso i racconti di una nonna di 94 anni, ripercorre gli eventi del primo secolo degli anni 2000.
D. Come vede il futuro della letteratura nel contesto attuale? In che modo pensa di contribuire a questo futuro con il suo lavoro?
R. Io purtroppo potrò contribuire poco al futuro della nostra letteratura che, con il passare del tempo e con l’avanzare della tecnologia, cambierà certamente volto e perderà il profumo della carta e delle pagine del libro intonso appena comprato aperte con il tagliacarte , vi ricordate?